Fidel Gramiccia, classe ’99 è l’estroso titolare della categoria dei pesi gallo della Nazionale, nato a Roma da mamma eritrea e padre italiano, vive nel quartiere Primavalle con la sorellina più piccola e sua mamma.

Primavalle è solo il punto di partenza però perché Fidel Gramiccia non sta mai fermo: rischiamo di trovarlo in giro per Roma e nei dintorni sulla sua bici per i suoi allenamenti, per il lavoro e per lue sue gite fuoriporta…

Fidel, racconta un po’ la tua routine di vita…

Abito a Torrevecchia, vicino Primavalle e mi alleno tutti i giorni due volte al giorni nei miei team gemelli Furor Belli Roma di Francesco De Tullio e presso l’eterna JiuJitsu di Paolo Antonini. Non mi piace prendere i mezzi pubblici soprattutto in questo periodo e mi sposto in bicicletta. Quindi parto da Primavalle arrivo fino a Colli Albani per il primo allenamento, poi riprendo la bici e vado a Monteverde per l’allenamento di sera poi torno a casa. Il sabato e la domenica faccio le consegne. Quando si puo, lavoro nel cinema.

Fidel Gramiccia ed il Cinema

Cosa intendi per lavorare nel cinema?
Faccio lo stuntman, per questo devo ringraziare il mio maestro che mi ha introdotto nell’ambiente. É un lavoro in cui si guadagna parecchio ma solo saltuariamente, purtroppo dato il periodo sono fermo da un po’

Come possiamo riconoscerti nel piccolo e nel grande schermo? Quali sono i tuoi ruoli?

In genere mi scelgono per fare il detenuto, per partecipare alle risse o per fare quello menato dalla polizia, ma mi è capitato anche di fare il passeggero in moto durante le rapine quindi anche ruoli piuttosto spericolati. Vengo scelto fondamentalmente per combattimenti corpo a corpo e per sparatorie. Posso dire di non saper sparare nella realtà ma di saperlo fare cinematograficamente….
Ho partecipato alla fiction RAI Mare Fuori, Rocco Schiavone, Mondo Cane con Borghi e tanti altri anche se spesso non mi si riconosce perchè sono incappucciato

La Nazionale

All’Europeo di Kazan sei stato il vero trascinatore della squadra, con il tuo carattere solare hai tenuto alto l’umore di tutti, nonostante il risultato mancato…

In realtà a Kazan ero particolarmente spigliato, a Roma nella mia palestra risulto un po’ introverso, li invece mi sono lasciato andare di più al cazzeggio, lo si fa spesso per ingannare l’ansia, il torneo è lungo e difficile. Credo sia inutile stare tesi tutto il tempo, le energie si consumano così. Ho visto gente dal primo giorno che sembrava dovesse andare al patibolo, invece credo che divertirsi sia una ottima chiave per il successo. Dal peso in poi però si entra nel match e basta scherzare!

Purtroppo a Kazan il risultato non c’è stato…

Dopo Kazan mi sono demoralizzato, avevo quasi deciso di non partecipare alla World Cup di Praga che era già nei piani del mio team, inoltre ero pure infortunato alla costola dopo il match con il russo di questa estate. È stato il mio coach De Tullio che mi ha convinto e spronato a riscattarmi, se non fosse per lui non avrei partecipato

E ti sei riscattato alla grande alla Coppa del Mondo di Praga, una gara in più rispetto al calendario ufficiale della federazione, portando a casa la medaglia più preziosa!

Si a Praga ho fatto tre match, due dei quali erano decisamente alla mia portata. Il terzo, lo svedese, devo ammetterlo, era più forte di me. E’ stata una vittoria ottenuta grazie al game plan del mio coach, mi è piaciuto il modo in cui ci ho creduto. È stata una vittoria mia e del mio maestro De Tullio che mi ha accompagnato.

Le ambizioni e i progetti

Come ti stai preparando per Abu Dhabi, sarà un mondiale molto impegnativo in cui incontrerai i più forti al mondo della tua categoria…

La preparazione per Abu Dhabi per quanto mi riguarda è iniziata partecipando ai due Campionati italiani che ci sono stati nel mezzo, in tutto ho disputato quattro match, tutti match in cui ho cambiato totalmente la strategia. Non mi sono affidato totalmente allo striking ma mi sono sforzato di mettere in pratica il lavoro di questi mesi in palestra, incentrato particolarmente sulla lotta. Per incrementare il lavoro di lotta mi sono spostato all’ATT Roma per fare allenamenti specifici e sparring di lotta e nella palestra di Alessio Di Chirico ho potuto allenarmi a parete e lo ringrazio per questo.


Quali sono le cose che ti piace fare ed invece le persone da cui preferisci stare lontano?

A me piace andare in bici, arrivo fino al lago di Bracciano e di Martignano, vado anche da solo ma se voglio rimanere a campeggiare lo faccio con un amico, l’ultima volta è venuto con me il mio compagno Karim, lui si che è un vero trascinatore.

Odio le persone pigre e che si buttano giu facile, quelli che danno sempre la colpa agli altri, che non si mettono mai in gioco. Crescendo ho iniziato a selezionare le amicizie, a sfoltire lasciando le persone negative da parte. Scelgo sempre persone positive e se subisco qualche delusione cerco di capire perché non dando mai la colpa agli arbitri.

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