La vera natura della chiamata in guardia, le differenze fra la guardia dello Sport Jitsu e quella del Jiu Jitsu funzionale.

Il moderno sport jitsu ha del tutto perso interesse nelle applicazioni pratiche di questa disciplina. Essendo lo sport jitsu uno sport e basta, i suoi estimatori coerentemente si dedicano a un curriculum tecnico e a una mentalità anni luce distante dall’arte marziale.

Allenatori e atleti di sport jitsu hanno in mente esclusivamente una medaglia di plastica placcata, e sono molto bravi nell’aderire al rule set IBJJF , di ciò gli va riconosciuto il merito.

Per chi come noi al Centurion invece desidera imparare a combattere, è necessario rivolgersi al Jiu Jitsu old school, a quella formulazione che prevede lo scontro reale come fine e il torneo come mezzo.

Ci concentriamo sulle basi,  introduciamo le frivolezze con misura e solo al tempo giusto, quindi non s’insegna la Guardia a X alle bianche, il berimbolo alla 4a lezione e così via.
Oggi il BJJ soffre di una enorme ipertrofia della guardia, si fa troppa guardia e questa posizione è divenuta quasi l’unica per molti atleti puri.


Il piano B


La Guardia invece per il JJ Old School è il Piano B, la soluzione di emergenza quando il top game (proietta-passa-finalizza) non ha funzionato e ci si trova disgraziatamente a cecce in terra!

La NOSTRA mentalità struttura il combattimento in 3 fasi:

  1. finisco rimanendo in piedi (bomba in faccia o proiezione da ko) ma siccome questo è davvero improbabile quando l’aggressore ci sopravanza di tanti chili e tanti centimetri allora
  2. lo proietto e lo sottometto al suolo se però il takedown fallisce, e ci fanno sprawl addosso
  3. si porta l’avversario in GUARDIA, dove coprendosi e non facendo contorsionismi si ribalta o finalizza

IN QUESTO modo si capisce il vero senso del “chiamare in guardia”, ed è un significato perfettamente realistico, anzi scontato per chi si allena con in mente l’autoprotezione.

Se ti sei perso il mio precedente articolo lo trovi qui le 4 regole d’oro del Brazilian Jiu Jitsu

Ti aspetto sul tatami.
Mario Puccioni
www.teamcenturion.it

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