Via i russi: la Russofobia

Gli atleti russi sospesi in occidente da tutte le competizioni internazionali di qualsiasi sport.

Addirittura Russi e Bielorussi esclusi dalle Paralimpiadi!

Una vera caccia alle streghe innescata dal conflitto bellico in corso in Ucraina che non ha risparmiato neanche le MMA.
A pochi giorni dall’inizio del più grande torneo ad inviti di MMA in Bahrain con un montepremi di 100 mila dollari per la squadra vincente e 75 e 50 per la seconda e terza classificata l’IMMAF decide di escludere l’intera compagine dei russi dalla competizione.

Queste le parole del presidente IMMAF Kerrith Brown dopo la decisione di sospendere i Russi e i Bielorussi dalla competizione e dal poter organizzare gare in futuro sul loro territorio:

“È con tristezza che il consiglio di amministrazione dell’IMMAF ha preso questa decisione poiché crediamo nel potere dello sport di unire le persona al di là della politica. Tuttavia, la patria dei nostri amici e colleghi della federazione ucraina è sotto attacco e sono stati costretti a non partecipare alla Supercup della prossima settimana per difendere il loro paese. Siamo obbligati a unirci allo sport globale nel mostrare solidarietà con l’Ucraina.”

Unirsi allo sport globale, e globalista, non solo prevede di mostrare giustamente solidarietà all’Ucraina ma anche di escludere la Russia….

Solo la scorsa estate la Russia aveva ospitato l’Europeo a Kazan ed ora si vede preclusa non solo la possibilità di organizzare ma anche quella di partecipare alle competizioni.

Una manovra che è un fulgido esempio di bispensiero orwelliano.
Da una parte si crede nel potere dello sport di unire sopra la politica mentre da un’altra ci si allinea totalmente e pedissequamente alla russofobia occidentale che vede l’esclusione di atleti, artisti o pensatori colpevoli solo di essere nati in Russia.

Stiamo assistendo ad un processo di demonizzazione totale in perfetta cancel culture in cui Valery Gergiev non può dirigere alla Scala o si censurano corsi monografici su Fëdor Dostoevskij.

La nazionale di MMA più forte del mondo, quella Russa fuori dalle competizioni per omologarsi al pensiero comune…o forse no?

Tutti gli animali sono ugualialcuni sono più uguali di altri.

Tutto questo non vale per gli atleti del Bahrain, atleti russi ingaggiati dalla nazionale ospitante:

Men:
– Abdulla Mubarak 
– Haji Mohamed Ali
Kurban Idrisov         Substitute: Gimbat Magomedov
Ramazan Gitinov Substitute: Magomed Isaev
Sultan Omarov
Gadzhi Gadzhiev
Sultan Gapizov

Women:
– Aieza Ramos Bertoloso
– Sabrina Laurentina de Sousa

Coaches: Eldar Eldarov; Sharap Gitinov

Nota per il lettore: il Bahrain è una nazionale relativamente giovane che da sempre ha operato una politica di acquisizione dei cartellini degli atleti più forti, i Russi per il settore maschile, le Brasiliane per quello femminile

Se c’è una cosa che ci insegna il dilagante mondialismo è proprio questo relativismo in cui vale tutto ed il contrario di tutto.

Quel bispensiero che lo stesso George Orwell descrive così:

“Bispensare indica la capacità di pensare due cose contrarie allo stesso momento e di considerarle entrambe valide”

Si va a demolire il principio aristotelico di non contraddizione senza mezze misure.

Lo sport unisce, le guerre dividono… per questo portiamo le logiche delle guerre nello sport!

Il concetto di tregua olimpica non vale più, la tradizione va cancellata.

I russi sono guerrafondai (tutti?), non meritano di partecipare per principio alla competizione…a meno che non ci siano in ballo interessi economici.

In Bulgaria partì lo stigma perché un atleta Giordano si rifiutò di combattere contro un Israeliano non riconoscendo la legittimità dello stato di Israele…qui si tagliano fuori i più forti di tutti e nessuno fiata.

In Bulgaria la politica non sarebbe dovuta entrare nello sport…adesso invece è concesso in una semplicistica visione duale fatta di buoni e cattivi.

Sarò uno degli ultimi romantici ma io avrei voluto vedere atleti Ucraini e Russi combattere duramente fra loro e poi come sempre succede abbracciarsi, quello sì che sarebbe stato un bello spot per la pace…altro che bandiere arcobaleno sui balconi!

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