Non vuole deludere il suo team ed è decisa a fare bene al prossimo mondiale IMMAF di Abu Dhabi, Martina Corradi, 22 anni di Silvi Marina rappresenterà l’Italia nella categoria Straweight.

Martina Corradi nella vita insegna CrossFit nella palestra in cui si allena, la DF Team del maestro Andrea Di Francesco

Martina Corradi durante l’Europeo di Kazan

Come sei approdato alle Mma? Quali altri sport da combattimento hai praticato prima?

É avvenuto tutto un po’ per caso. Da piccola ho praticato un anno e mezzo circa danza, poi hip hop e in fine un anno di nuoto. Però avevo sempre adorato le arti marziali (ammetto a causa dei film che vedevo), quindi mi ero messa in testa di volerle fare tutte. Immagina una bambina di cinque anni che chiede di fare ninjutsu solo perché vedeva le tartarughe ninja. Nell’agosto del 2015 mi sono imbattuta in una presentazione del corso di MMA , che il mio attuale maestro faceva in un’altra palestra, e vedendo le varie proiezioni e combinazioni che facevano, me ne sono innamorata.

Cosa ti ha portato nel tuo attuale team e che rapporto hai con il tuo coach?

Dal primo giorno che ho iniziato fino ad adesso non ho mai mollato il mio team. Sono ragazzi fantastici, sempre pronti a darmi una mano. Con il mio maestro il rapporto è tipo fratello e sorella, infatti se ci vedi stiamo sempre a scherzare e a farci battute. Cerca in ogni modo di aiutarmi, infatti gli devo molto per questo. È diventato il mio modello da seguire per i sacrifici che ha affrontato fin da adolescente.

A Kazan è stato un europeo molto impegnativo ma non è arrivato il risultato. Cosa è che non è andato?

L’avversaria con cui ho combattuto era molto forte. È una veterana nell’IMMAF. Come sempre ho cercato di dare il massimo, ma ammetto che non ero entrata psicologicamente nel match. Spero adesso di fare molto di più e far vedere quanto valgo.

Quali sono i tuoi punti di forza? E dal punto di vista caratteriale quale è lo spirito con cui affronti una competizione così importante?

Per quanto riguarda la tecnica, il mio punto di forza è il grappling. Caratterialmente sono una persona che non molla facilmente. Faccio il massimo non solo per me, ma per i miei compagni e soprattutto per il maestro. Di solito sono allegra, ma quando entro in gabbia sono il contrario, molto indifferente che punta ad un solo obiettivo, non deludere mai le aspettative.

Che ruolo ha la tua famiglia nei tuoi successi sportivi e non?

La mia famiglia non ha mai adorato che facessi questo sport. Hanno sempre cercato di farmelo passare come hobby e indirizzarmi verso l’università, per poi trovare un lavoro ben retribuito. In una parola “monotonia”. È questo che volevano. Come tutti i genitori pensano che sia pericoloso e non adatto ad una ragazza, ma l’errore più grande che possono fare è rinchiudere un figlio in una campana di vetro ed io con l’MMA ne sono uscita.

Ad Abu Dhabi  sarai di nuovo in squadra con Alice Maniccia ed Ilaria Norcia. Che rapporto avete?

Io sono la più piccola, ma ci siamo comunque trovate. All’Europeo ci siamo date una mano a vicenda, sia emotivamente sia nel pre-match. Le stimo molto per come mi hanno aiutato.

Sei molto giovane ma non hai partecipato alle ultime gare di selezione nazionale. Cosa è successo?

Non c’è molto da dire. Diciamo che sono stata sfortunata. Nella gara di ottobre non si era presentata l’avversaria, mentre a dicembre ho avuto difficoltà con il peso, infatti mi sono rivolta ad una nutrizionista. 

Una tua previsione in vista di Abu Dhabi

Come sempre voglio dare il meglio e far vedere chi sono veramente, la mia forza e il cuore. Voglio vincere per mandare un messaggio hai miei compagni di team e per omaggiare il mio maestro

Come ti vedi tra 5 anni?

Di solito non vedo così lontano, ma ogni gara in nazionale la vedo come una prova per vedere se sono pronta o meno per il passaggio al professionismo. Quindi è lì che mi vedo, la prima atleta professionista di mma del mio team e di tutta l’Abruzzo

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