Lo spettro del Coso-19

Sono le 6.00 di mattina, abbiamo fatto 5 ore e mezzo di volo e 4 ad aspettare il bus, siamo finiti e nella hall dell’hotel mi arriva il messaggio del ministero della salute degli Emirati:

“Lei è risultato positivo…”

Ero preparato ad una eventualità del genere, quasi 500 atleti in gara, più arbitri, cut man, dirigenti e coach, certo non pensavo di dover applicare la procedura proprio su di me

Poi scopro che di quei quasi 500 atleti circa 100 non sono proprio riusciti a partire dai loro paesi perché risultati positivi.

Mi faccio dare una singola e faccio una mini riunione con i ragazzi.
Rimangono sgomenti anche perché continua la dissonanza cognitiva: .

da una parte il bombardamento mediatico, il moriremo tutti che da due anni ci propinano dall’altra io in piedi di fronte a loro senza alcun sintomo e minimamente preoccupato.

Poi realizzano che domani non ci sarò all’angolo, do le consegne per quanto possibile e mi ritiro in camera.

Cammino per il corridoio e vedo diverse camere con un bollino arancione sulla porta, anche la mia ha il bollino, è un segnale per i camerieri.
È il sangue d’agnello sulla porta per avvertire l’angelo della morte!
Scoppio a ridere da solo ed entro in camera.

Non mi dice affatto male, una suite enorme con due di tutto, due letti, due divani, due televisori, due bagni…il secondo bagno l’ho scoperto il giorno dopo perché era dietro la cabina armadio nel salotto, sentivo il rubinetto che perdeva ma non capivo…

Ho pure il terrazzo, una vasca ed una cabina doccia per due!

Nulla però potrà lenire l’enorme rottura di palle che mi aspetta.

È partito il leviatano tecnosanitario mediorientale: nessuno sa più nulla, nessuno ti dice più niente, internet va a singhiozzo, chiedo un test di verifica, sai com’è nonostante tutti mi dicano che sto male io proprio non riesco a sentirmici.

Mi alleno un po’, ho il salotto mi faccio un po’ di posture di Yoga, ho 50mq solo di salotto sfruttiamoli anche perché intuisco che sarà lunga.

Da quando è iniziata ‘sta storia del Coso-19 sono sempre rimasto sorpreso dal fatto che nessuno chiedesse più “Come sta?” ma solo “È positivo al Coso-19?”
Lo stato di salute passa in secondo piano, ti hanno detto che sei malato e quindi rassegnati che sei malato…pure se non hai nulla.

Lascia perdere che poi vieni lasciato a te stesso, l’importante è che ti abitui alla tua condizione di malato e vivi in solitudine.

Un’intera giornata senza internet, senza telefono e col cibo quando si sono ricordati d’altronde me la sono cercata: sono positivo…a Dubai, perché a Roma sono negativo.

Comincio ad innervosirmi perché sono partito da Roma con un tampone negativo, non ho il Coso-19, sono arrivato a Dubai con un tampone positivo…uno dei 400 l’ora che fanno all’aeroporto come fieramente mi diceva il tizio.
L’impalpabile sensazione che tutto questo non abbia senso mi assale.

Negli sprazzi di connessione riesco a sentire Alistair, uno dei pezzi grossi dell’IMMAF, mi mandano due per fare il test in camera.

Me lo faccio e mi metto a leggere: psicologia delle folle, di Gustave Le Bon.
La mattina dopo 4 dei nostri combattono, gli altri no, passano il turno preliminare.
In gara ci sono Petrolo, Caldarera, Magris e Borando.
Caldarera e Borando mi salutano da fuori la porta, sono i miei dirimpettai, ho belle sensazioni li vedo sorridenti e determinati.

Chiedo i risultati dei match via whatsapp, è frustrante, cerco di stare calmo.

Dei quattro solo Magris non riesce a passare il turno, ha appena compiuto 18 anni si rifarà.

Invece Caldarera, Borando e Petrolo ci regalano 3 vittorie:
Caldarera batte l’americano David Camacho, Borando vince contro lo slovacco Marcel Simo ed infine Petrolo ha la meglio sul greco di chiare origini italiane Savio Lamellaro.

Borando vince e convince

L’Italia c’è e ci regala 3 vittorie belle e determinanti per il morale.
Mentre sono collegato con loro mi arriva il risultato del secondo tampone: sono negativo.
Il Coso-19 mi è durato poche ore ma sono ancora nelle spire del leviatano tecnosanitario al sapor di dattero: serve un secondo tampone negativo.
E serve pure che l’impiegato lo carichi sul portale altrimenti anche domani non potrò essere della partita.

Smuovo tutti i dirigenti IMMAF per farmelo fare.
I ragazzi scendono giù a rompere le scatole a chiunque abbia un camice, Fornasieri prima di tutti, si mette a controllare le schede degli appuntamenti, vede che io non ci sono e mi manda due addetti ai tamponi su in camera.

Gli faccio notare l’assurdità di un sistema che mi vede negativo in Italia, positivo in aeroporto e negativo in hotel dopo 12 ore…il tizio mi vuole convincere che c’è logica in questa loro nuova religione ma io so che le religioni si fondano sul dogma e non sul logos.

Mi metto a fare esercizi, fisici ed intellettuali aspetto la scarcerazione per non aver commesso il fatto e continuo a pensare che in tutta questa faccenda nessuno dei sanitari si è mai posto il problema se io stessi bene o no…è molto diverso da quando io studiavo medicina all’università, adesso c’è il transumanesimo.

Tanta gente fa finta di interessarsi a te solo nella misura in cui potresti diventare un pericolo per la loro di salute. Basta sigillarti ermeticamente e pensano di essere al sicuro.

Mi metto ad espettare l’esito del secondo tampone, uscisse positivo ripartirebbe tutta la giostra. Mi metto a sperare che quell’impiegato del ministero che deve mettere il mio nome fra i negativi non ha fatto una fotocopia di troppo e non si è fatto ricoverare per la sindrome del tunnel carpale…

[contina…]

Share This