Si avvicina il Mondiale ad Abu Dhabi con lo spettro del Coso 19 *, norme sempre più restrittive ed inefficaci fanno del nostro paese il leader assoluto dell’aumento di contagi…anche se gli altri non stanno messi bene almeno non sono costretti nella morsa delle super regole che fino ad ora non hanno portato alcun risultato.

Tutta la nazionale per partire deve portare un molecolare negativo in aeroporto, vaccinati, non vaccinati, tutti per partire dall’Italia devono portare il molecolare negativo. Basta quello.

L’unico assente è Ottaviani ma per una questione di salute non inerente il Coso 19.

L’aeroporto di Fiumicino è spettrale, incredibilmente vuoto per essere un sabato pomeriggio, l’economia si è bloccata, faccio tappa nell’humidor del terminal come ogni volta che viaggio fuori dall’Unione Europea: è vuoto, non ci sono habanos, i sigari da cuba non arrivano più. Nada.

Il numero di addetti all’aeroporto è sovrastimato rispetto all’afflusso di gente, li vedi che si girano intorno senza sapere bene cosa fare, chiedo delucidazioni ad uno che lavora lì che guarda in basso e mi risponde: “Sì sono giorni che ormai è sempre così…”

Clima surreale, per fortuna ci sono i ragazzi della nazionale che con la loro allegria risollevano le vibrazioni. Raduno tutti quelli che partono da Roma, a Dubai ci riuniremo con il resto della truppa che partiva dal nord.

Il viaggio fila via liscio, Emirates è una compagnia pazzesca.
Il velivolo è vuoto, ero l’unico passeggero della mia fila, mi riassale quella malinconia che proprio non vuole accettare la loro “nuova normalità”

Ci chiedono chi siamo e la hostess ci fa delle foto di gruppo con la polaroid che consegna ad ogni membro del team.
“Per la foto togliete la mascherina” ci dice l’assistente di volo.
I ragazzi sono entusiasti, è solo una piccola foto ma per loro un grosso riconoscimento per i loro sforzi.

Atterriamo e ci dirigiamo verso il ritiro bagagli.

Prima però dobbiamo sottoporci all’ennesimo tampone molecolare, arriviamo lì con il biglietto dell’Expo 2020 e ce lo fanno gratis. 
“Ne facciamo 400 l’ora qui!” mi dice fiero l’omino con il cotton fioc…penso se un numero così alto non possa incidere negativamente sull’esecuzione del tampone.

Anche se da fuori non si vede a causa dei match il mio setto è un disastro, il tipo gioca di sponda e riesce a regalarmi per l’ennesima volta quel solletico al cervello a cui non voglio abituarmi per nulla al mondo.

Recuperiamo Magris e Puggioni, erano in un altro terminal perché hanno fatto scalo in Germania.
La truppa è riunita, sono stanchi ma sempre sorridenti, li aspetta una grande avventura!

Aspettiamo ore interminabili il bus che ci porterà ad Abu Dhabi. Finalmente arriva, lo prendiamo e percorriamo le due ore che ci separano dall’hotel, i ragazzi sono stremati, arriviamo in hotel solo alle 6.00 di mattina.

Mi rimetto la giacca e mi arriva un messaggio.
È il ministero della salute degli Emirati Arabi: “Lei è risultato positivo…”

[continua..]


*non lo nomino perché sono fermamente convinto del potere evocativo del logos, le malattie viaggiano sulla frequenza della paura e perciò preferisco non proseguire con il gioco al massacro innescato dai nostri media ormai due anni fa.

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